Madinat al zahara, ovvero la "città dei fiori" dall'arabo, è un'antica città araba risalente all'epoca medievale ad appena 5 chilometri dalla città di Cordova.
La costruzione di questa cittadella iniziò nel 936 per ordine del califfo andaluso Abd Al-Rahmān III, e fu impiegata come centro di potere del suo califfato. Fu un progetto di grande respiro, con un impiego di risorse equivalenti a quelle usate per la realizzazione di Versailles o San Pietroburgo. Secondo le fonti storiche furono usati 10 mila operai e manovali, 6 mila pietre al giorno per circa 400 carichi di gesso e calce, trasportati da mille e cinquecento animali da soma: un dispiego di forza lavoro di portata monumentale.
La città fu distrutta e dimenticata nei secoli, conosciuta solo come "cordova vecchia" e sepolta per la maggior parte sotto il suole. Solo nel 1911 furono effettuati i primi scavi archeologici per recuperare la cittadella. La parte ancora sepolta, inoltre è costantemente minacciata dalla costruzione di un quartiele residenziale nei pressi della città.
Sul sito archeologico attuale si possono distinguere tre livelli terrazzati, visitabili dal più alto al più basso. Nella terrazza superiore si trova la residenza del califfo; nella zona mediana si trovano i giardini e l'orto; nella zona più profonda si possono trovare la moschea e la parte urbana della città vera e propria.